Nessuna esibizione in piazza, questa sera – venerdì 24 giugno 2022 – per il trapper neomelodico catanese Enzo Pandetta, in arte Niko Pandetta che avrebbe dovuto cantare in un noto locale di località Colli di Monte San Giovanni Campano; a rimandare tutti a casa, Polizia di Stato e Carabinieri su disposizione – afferma il cantante – della Prefettura di Frosinone: un evento segnalato come “anomalo” a causa dei testi controversi di alcune canzoni di Pandetta.
Sull’evento del cantante già nei giorni scorsi erano state sollevate non poche polemiche a causa della sua parentela con il boss catanese Salvatore Cappello dal 1993 detenuto in regime di 41bis, di cui ne è il nipote, ma soprattutto della canzone che aveva dedicato allo zio nel 2016.
Nel brano dal titolo, appunto, “Dedicata a te”, il trapper aveva inserito alcuni versi dal significato inequivocabile: “Zio Turi io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me, sei stato tu la scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore, per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis”.
All’evento – che si sarebbe dovuto svolgere all’aperto – in una piazzetta privata – avrebbero dovuto partecipare, almeno secondo quanto riferito dal cantante con una storia su Instagram, almeno 1600 persone, con a disposizione all’interno della piazza stessa, una coktail-station con barman professionali, impianti di birra alla spina e stand gastronomici.
Prima del concerto, il trapper – come postato sul suo profilo Instgram – ha subìto una perquisizione da parte della Polizia di Stato mentre si trovava in hotel.
“Sono stufo di essere bloccato quando cerco solo di fare il mio lavoro che è quello di fare musica e far cantare e ballare i miei fans: non me ne starò zitto”, ha scritto Pandetta su Instagram dando poi, comunque, appuntamento a tutti a Monte San Giovanni Campano: “ci vediamo lo stesso; sarò là a fare foto e a parlare con voi. Se qualche istituzione si vuole fare avanti e spiegarmi e spiegarvi il perché di tutto questo, è la benvenuta”.