Dopo i gravi fatti accaduti presso il pronto soccorso di Colleferro, causati dalle difficoltà più volte segnalate ufficialmente dai sindaci, gli stessi hanno deciso di scendere in piazza contro l’immobilismo della direzione generale della Asl RM5.
“Le mancate risposte sul personale, l’indisponibilità al dialogo ed al confronto con le prime autorità sanitarie, le mancate promesse soprattutto legate al Pronto Soccorso, all’h24 della radiologia ed all’arrivo di nuovi primari di ruolo hanno convinto i sindaci della necessità di questo gesto”, si legge in una nota inviata a questa redazione.
“La medicina d’urgenza tanto declamata non ha risolto i problemi del pronto soccorso anzi la situazione è anche peggiore di prima! I cittadini sono esausti e preoccupati. L’ospedale di Colleferro è baricentrico e serve un territorio di oltre 100.000 abitanti tra le province di Roma e Frosinone. Da un anno a questa parte non si hanno più dati e non se ne comprende la ragione; da una breve verifica risulta che la quasi totalità dei sindaci della Asl ha problemi di dialogo con la direzione generale. L’unica decisione presa da Tivoli è stata il commissariamento dall’ospedale in questi ultimi giorni, sia nella sua parte infermieristica che medica. I sindaci chiedono più personale, personale fresco e sostegno vero a chi già lavora in ospedale: non è il commissariamento, per giunta poco autorevole a nostro giudizio, la soluzione dei problemi“.
E’ scritto, ancora, nella nota: “i cittadini chiedono un servizio che funzioni, i sindaci lo chiedono alla direzione generale ma non vengono ascoltati e quindi sono costretti a protestare. Si tornerà a valutare di portare nei consigli comunali la proposta di legge di scissione del distretto dalla Asl RM5”.