Soglia di attenzione alta, anzi altissima. Con i contagi che hanno superato quota 5000 (solo ieri sono stati registrati 5372 nuovi casi in Italia, 32 dei quali in provincia di Frosinone) Giuseppe Conte e il Governo studiano nuove misure per evitare nuovi lockdown.
E se da una parte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato che “tenere aperta l’Italia è responsabilità comune“, dall’altra si fa sempre più concreta l’ipotesi di nuove restrizioni per contenere l’emergenza sanitaria che sta dilagando non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa e del mondo.
Escluso – almeno ufficialmente – un nuovo lockdown nazionale, Conte è stretto tra due fuochi ovvero tra chi, come il ministro della Salute Roberto Speranza, propone di introdurre da subito drastiche restrizioni e chi – invece – teme per gli effetti che queste potrebbero avere su un’economia già in buona parte compromessa dal primo lock-down.
Tra le misure al vaglio del Governo, quello di fermare le feste, ritenute vero e proprio vettore di contagio, a volte veri e propri cluster, vietando quelle programmate nei luoghi o nei locali pubblici. Stretta, poi, sulle cerimonie, limitandole ad un numero di invitati ancora da stabilire. Importanti limitazioni, poi, anche alle feste private a cui – pur consapevoli della difficoltà nei controlli del rispetto della normativa – potranno prendere parte non più di dieci persone.
E, ancora: limitazioni di presenze negli esercizi commerciali; divieti di accesso nelle strutture sanitarie per le visite ai malati; stop agli assembramenti davanti alle scuole, agli uffici e nei luoghi pubblici (compresi i trasporti); abbassamento drastico del numero di presenze per le attività sportive nei luoghi chiusi, comprese le palestre.
E non è esclusa neanche la chiusura dei confini delle regioni di Lombardia e Campania, che in queste ultime ore hanno toccato le punte più alte per quanto riguarda il numero di contagi; “non nell’immediato”, dicono fonti di Governo. Ma l’ipotesi c’è ed è accreditata, anche perché – come riporta “Il Messaggero” – il Lazio ha denunciato che sono ben 10mila i pendolari campani che ogni giorno raggiungono la Capitale e dintorni e molti di questi sono insegnanti che viaggiano in treno.
Escluso, dunque, un nuovo lock-down nazionale (sembra davvero difficile immaginare un passo indietro così clamoroso da parte del Governo rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi) lo stesso premier Giuseppe Conte illustrando il DCPM lo scorso 7 ottobre ha “fortemente” raccomandato agli italiani l’uso della mascherina anche quando accogliamo in casa amici e parenti.
Ancora qualche giorno e il quadro della situazione sarà più chiaro.