E’ ufficiale: la città di Ferentino continuerà ad avere la sede distaccata dell’Accademia delle Belle Arti di Frosinone. Attualmente la sede è chiusa in quanto la Provincia di Frosinone ha deciso di non rinnovare l’affitto per i locali di proprietà di una società privata in via Suor Caterina Troiani nel centro storico. L’affitto dei vecchi locali è durato sei anni. La chiusura delle sede distaccata è avvenuta esattamente un mese fa, il 31 dicembre 2019. Ma il comune in questi giorni si è attivato per trovare una nuova sede. Inizialmente si era pensato ai locali che ospitano attualmente la sede della Scuola per Parrucchieri, nell’Agenzia provinciale Frosinone Formazione. Ma l’ipotesi è stata scartata poco dopo. Ora è ufficiale che la nuova sede sarà quella nel palazzo che già ospita la scuola per Ragionieri in piazza Sant’Agata. I locali sono di proprietà dell’Opera Don Guanella. saranno affittati alla Provincia che già ha quelli per ragionieri risparmiando notevolmente rispetto a prima. Il secondo obiettivo del comune con la nuova sede è quello di creare un polo d’istruzione importante, scuola per ragionieri ed Accademia delle Belle Arti che ospiterà inizialmente corsi di oreficeria. L’apertura è prevista, fanno sapere dal comune entro il mese di marzo, tempo di terminare adempimenti burocratici e fare il trasloco. Intanto il 10 febbraio, anche se manca ancora la comunicazione ufficiale che avverrà dopo la conferenza dei capigruppo, si terrà un consiglio comunale storico: l’assise sarà chiamata a votare l’eventuale messa in liquidazione della STU, la società di trasformazione urbana nata ben tredici anni fa ma che a causa di diversi contrattempi non ha prodotto nulla. Inizialmente il progetto prevedeva il recupero di tre immobili, ex scuola Polini, ex Omni e Palazzo Macioti con un teatro, asilo nido, negozi, uffici appartamenti, parcheggi e zone a verde. Poi il progetto si è limitato alla sola ex scuola Paolini per una Rsa ed un polo sanitario. Ma anche questa seconda ipotesi è tramontata. Ora si voterà la messa in liquidazione. Si dovranno quantificare i debiti e dare una prospettiva pubblica all’immobile. Si limiteranno i danni. I beni ex Paolini, ex Omni e Palazzo Macioti potranno tornare pubblici.
articolo a cura di Francesco Recchia